VALDOBBIADENE – Ha mantenuto le promesse la vendemmia 2019 del Prosecco Superiore Docg di Conegliano Valdobbiadene. Si tratta della prima raccolta dal riconoscimento a Patrimonio dell’Umanità Unesco per le colline eroiche trevigiane. In cantina, secondo quanto riferiscono i tecnici del Consorzio di Tutela della Docg, sono arrivati “grappoli dall’acidità e dal pH ideale per ottenere un ottimo risultato in bottiglia”. Tanto da far parlare di “una vendemmia davvero eccezionale sul fronte della qualità” per il Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg.
L’eccellenza qualitativa della vendemmia 2019 – conferma Innocente Nardi, presidente del Consorzio di Tutela del Conegliano Valdobbiadene Prosecco – premia per la fatica di un anno intero ed è il coronamento di un percorso fatto di impegno ma anche di successi che hanno avuto eco internazionale: a partire dal riconoscimento Unesco, passando per i Cinquant’anni della Denominazione, fino al no al glifosato, che ci ha reso la zona più estesa di Europa a rinunciare al noto fitofarmaco”.
“È stato un mese di lavoro intenso, questo appena trascorso sulle Rive e tra i filari – conclude Nardi – ma per noi viticoltori si tratta del momento più importante dell’anno”.
L’ANDAMENTO DELLA VENDEMMIA 2019
Del resto, la vendemmia 2019 “è cominciata sotto il segno della qualità, già evidente dai rilievi pre-raccolta effettuati dai tecnici del Consorzio di Tutela”. Le uve sono maturate con dieci giorni di ritardo rispetto agli ultimi anni, in linea con la media storica.
La raccolta è avvenuta in condizioni climatiche ideali come ideale è stato il clima primaverile ed estivo che ha permesso la perfetta maturazione dei grappoli, evidenzia il Consorzio. Le condizioni climatiche dell’anno hanno condizionato sia i tempi della raccolta, sia le caratteristiche organolettiche degli acini.
Si registra un pH medio al 3,30 (nel 2018: 3,26) e acidità al 6,55 (nel 2018: 5,92) caratteristiche particolarmente vantaggiose per la produzione di spumanti come il Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg.
Per quanto riguarda la quantità raccolta, si evidenzia una diminuzione del 3-5% rispetto all’anno scorso, dovuta alla grandine, che riporta la raccolta nella media degli anni precedenti al 2018.
Dopo un inverno piuttosto fresco, che ha registrato temperature in linea con il periodo, il territorio ha subìto una primavera più fresca e piovosa della media che ha causato un ritardo nel germogliamento e a seguire in tutte le fasi fenologiche.
È seguita un’estate giustamente calda, precisano ancora i tecnici del Consorzio, con un andamento termico tipico della stagione, che ha in parte consentito il recupero fenologico che si era perso nel mese di maggio. Inoltre, anche durante il periodo di raccolto il meteo è stato clemente e ha permesso di portare in cantina grappoli particolarmente sani.
LE ORE DI LAVORO DELLA VENDEMMIA EROICA
Date le caratteristiche del territorio, contraddistinto da pendii molto ripidi e da saliscendi difficilmente accessibili ai macchinari, nel Conegliano Valdobbiadene sono richieste 6/700 ore per ettaro l’anno di lavoro manuale, rispetto alle medie di 150/200 ore lavoro per ettaro delle zone pianeggianti – come quelle del Prosecco Doc – dove la meccanizzazione è avanzata.
Per questo – sottolinea il Consorzio di Tutela del Conegliano Valdobbiadene Docg – la vendemmia eroica rappresenta il momento di massima ingegnosità dei viticoltori del territorio”.
La raccolta, come previsto e come di consueto, ha coinvolto prima la zona più orientale, sui versanti maggiormente esposti al sole, come a San Pietro di Feletto, successivamente la zona più centrale della denominazione: come a Refrontolo, Pieve di Soligo, Col San Martino e anche la pregiata zona del Cartizze e infine quella di Valdobbiadene.
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